PROGETTO DI STANDARD MORFOLOGICO

 

Paese d’origine: Italia

Classificazione FCI: Gruppo 6 – segugi e cani per pista di sangue (sezione 1^: segugi – taglia piccola), con prova di lavoro.

Utilizzazione: cane da caccia alla seguita usato prevalentemente sulla lepre.

Brevi cenni storici: presente nella bassa reggiana e nelle zone limitrofe, proviene dal ceppo iniziale sviluppatosi a Rubiera (RE) a partire dal 1946, ad opera della famiglia Bervini. E’ il risultato degli incroci tra segugi locali, con l’aggiunta di segugi esteri. La base genetica risale, in linea paterna, ad un segugio inglese – Beagle (forse, Beagle-Harrier) – e, in linea materna, ad un segugio svizzero. Tali segugi esteri, inseriti nel ceppo locale, hanno migliorato e fissato le qualità venatorie dei segugi adatti alle condizioni geografiche e climatiche della zona d’origine. Ci sono, tuttavia, delle testimonianze che riportano al periodo antecedente la seconda guerra mondiale l’esistenza di cani dalle caratteristiche simili.   

1) Aspetto generale: segugio di piccola taglia, compatto, con struttura fisica che manifesta doti di resistenza al lavoro; coperto da pelo raso, dal caratteristico colore bianco con macchie arancio e picchiettature; l’aspetto di piccolo segugio non tradisce la sua grande passione venatoria.

2) Proporzioni importanti: costruzione leggermente rettangolare, che deve avvicinarsi più possibile al quadrato; rapporto in lunghezza tra cranio e muso: 3 a 2.

3) Comportamento e carattere: cane da seguita specializzato per la caccia alla lepre in pianura, si adatta anche in collina ed in montagna, quindi, può anche cacciare il cinghiale; lavora tanto nel terreno pulito come nel folto, sia asciutto che umido; pur potendo lavorare sia in singolo che in coppia, rende maggiormente in muta, grazie ad uno spirito di collaborazione infinito; molto resistente e perseverante, non soffre né il caldo, né il freddo; carattere deciso e tenace, ha un attaccamento al conduttore quasi morboso; molto intelligente e precoce nell’addestramento, è molto disciplinato, non segue altri animali e dà la voce solo sulla lepre; molto attaccato al padrone, a casa è pacato ed estremamente silenzioso; vivace e simpatico, è di buona indole e mai mordace.

4) Testa: a forma di mattone, grossa e massiccia; lunghezza totale pari a circa 4/10 dell’altezza al garrese; assi longitudinali superiori cranio-facciali paralleli.

4.1) Regione cranica: rappresenta i 3/5 della lunghezza totale della testa; lunghezza superiore di 1/3 rispetto a quella del muso; larghezza pari alla lunghezza, quindi, la misura presa alle arcate zigomatiche è superiore alla metà della lunghezza totale della testa; forma voluminosa e capiente; fronte lunga circa il 10 % dell’altezza al garrese; sutura metopica (solco mediano della fronte) ben evidente; apofisi occipitale poco marcata.

Stop: depressione o salto naso-frontale leggermente accentuato.

4.2) Regione facciale:
Tartufo: narici ben aperte; margine superiore sulla stessa linea della canna nasale; margine anteriore sulla linea verticale delle labbra; angolo antero-superiore retto ed arrotondato; pigmentazione nera.

Muso: tozzo; rappresenta i 2/5 della lunghezza totale della testa; lunghezza inferiore di 1/3 rispetto a quella del cranio; facce laterali parallele; canna nasale rettilinea; faccia anteriore piatta e larga; profilo inferiore dato dalle labbra superiori; caratteristica distintiva particolare la sfumatura di colore nero sulla regione.

Labbra: le superiori, viste di fronte, alla loro congiunzione, che è ben lontana dal tartufo, presentano, nel loro margine libero, un cerchio leggermente accennato, mentre, viste di profilo, presentano un margine anteriore-inferiore-laterale con un raggio di curvatura ben arrotondato; aderenti alla mascella e non pendule; rima labiale lunga il 15-20 % dell’altezza al garrese, cioè il 40-45 % della lunghezza totale della testa; commessura evidente; bordi con buona pigmentazione.

Mascelle: robuste; combaciano anteriormente; branche mandibolari rettilinee.

Guance: ben evidenti; muscoli masseteri ben sviluppati e visibili.

Denti: bianchi; regolarmente allineati; completi per sviluppo e numero; chiusura degli incisivi a forbice o a tenaglia.

Occhi: espressivi; sporgenti; rima palpebrale di forma rotondeggiante; posizione semilaterale (dai 20 ai 30 gradi) - preferibile quella più vicina alla posizione sub-frontale (20 gradi) rispetto a quella più vicina alla posizione laterale (30 gradi) -; iride di colore scuro; margini palpebrali con pigmentazione in sintonia al colore del mantello.

Orecchie: corte; larghe; superficie del padiglione di media grandezza; forma piatta e non accartocciata; punta ben arrotondata; attaccate alte, ben al di sopra della linea dell’occhio; inserzione sul cranio larga, che inizia a circa 3/4 di distanza dalla canna nasale; pendenti, scendono di poco oltre la gola.

5) Collo: forte, muscoloso e di media lunghezza, più corto della lunghezza totale della testa, misura il 25-30 % dell’altezza al garrese; profilo leggermente arcuato; pelle aderente, accettato un accenno di giogaia.

6) Tronco: costruzione quasi quadrata, la lunghezza – misurata dalla punta della spalla (angolo scapolo-omerale esterno) alla punta della natica (protuberanza ischiatica) – è leggermente superiore all’altezza al garrese; lunghezza massima ancora accettata non superiore a 4 cm dell’altezza al garrese (costruzione rettangolare accettata fino al 10 % in più dell’altezza al garrese, cioè il tronco è lungo al massimo il 110 %).

Linea superiore: profilo del tronco rettilineo; dorso solido e ben muscoloso; lombi corti, larghi e muscolosi.

Garrese: pronunciato, quindi, ben rilevato sulla linea dorsale.

Torace: abbastanza profondo; sufficientemente ampio; disceso sino al livello dei gomiti; coste ben cerchiate; circonferenza superiore all’altezza al garrese del 35-50 % (135-150 %); posteriormente e lateralmente, si raccorda in armonia con il fianco.
Petto: alto il 25 % dell’altezza al garrese; sterno ampio e lungo il 35-40 % dell’altezza al garrese.

Groppa: lunga il 25-30 % dell’altezza al garrese; larga, con bacino abbastanza capiente; moderatamente inclinata; ben muscolosa.

Linea inferiore: profilo inferiore del tronco che rimonta leggermente dalla linea sternale verso il ventre; incavo dei fianchi in armonia con il torace; piega della grassella lievemente accennata.

Coda: inserita come naturale proseguimento della colonna vertebrale; uniforme, né grossa, né troppo sottile; portamento leggermente elevato, ma non eretto; lunga il 60-65 % della lunghezza del tronco, equivalente al 65-70 % dell’altezza al garrese.

7) Arti:

7.1) Arti anteriori: perfettamente in appiombo; paralleli fra loro e rispetto al piano mediano del tronco; dotati di buona muscolatura, che si presenta asciutta.

Spalla: forma, con il braccio, un angolo scapolo-omerale di 130 gradi.

Braccio: posizionato in modo da consentire all’angolo scapolo-omerale di mantenersi a 130 gradi.

Gomito: in linea con il punto più basso dello sterno.

Avambraccio: in perfetta linea verticale; lungo circa il 25-30 % dell’altezza al garrese.

Carpo: in armonia con l’avambraccio e il metacarpo; tubercolo carpale e scanalatura carpo-cubitale in evidenza.

Metacarpo: leggermente inclinato; lungo circa il 10 % dell’altezza al garrese.

Piede: ovale, a forma di lepre; dita unite; cuscinetti plantari spessi e ruvidi; unghie pigmentate scure.

7.2) Arti posteriori: perfettamente in appiombo; paralleli fra loro e rispetto al piano mediano del tronco.

Coscia: larga, evidenzia la forte muscolatura; lunga il 35 % dell’altezza al garrese; punta della natica non sporgente e in armonia con la groppa.

Ginocchio: in armonia e ben posizionato tra la coscia e la gamba.

Gamba: muscolosa e ben proporzionata; lunga il 30 % dell’altezza al garrese; scanalatura gambale e vena satena esterna in evidenza.

Garretto: tarso che offre un ottimale collegamento tra la gamba e il metatarso; punta del garretto non troppo distante dal suolo.

Metatarso: in posizione perpendicolare al suolo; lungo il 25 % dell’altezza al garrese; dotato di sperone, che può essere semplice o doppio.

Piede: ovale; dita ben chiuse; unghie pigmentate scure.
8) Pelle: aderente e tesa, priva di lassità in ogni regione, tranne alla gola, dove è accettato un accenno di giogaia.

 

9) Mantello:

9.1) Pelo: raso; tessitura liscia.

9.2) Colore: bianco e arancio; il bianco fa da sfondo e presenta picchiettature arancio; l’arancio è ben distribuito, con macchie più o meno estese; il bianco è localizzato prevalentemente sul muso, con lista sulla fronte, in dirittura al solco mediano (sutura metopica), sul petto, sugli arti, sia anteriori che posteriori, sulla parte terminale della coda; l’arancio copre il cranio e le orecchie, può coprire le facce laterali del muso, fino a metà lunghezza, può formare la sella sul dorso oppure possono essere posizionate ai lati del tronco, nonché alla radice della coda, arrivando fino alla sua metà lunghezza; sfumatura nera sul muso.

10) Taglia e peso: altezza al garrese da 40 a 43 cm; peso da 8 a 10 kg.

11) Andatura: per ragioni funzionali, dovute alla zona d’origine pianeggiante, esegue un galoppo efficace, pur non velocissimo; la riflessività, durante il lavoro, lo porta ad alternare al galoppo delle fasi di trotto e di passo.

12) Difetti: ogni deviazione dalla descrizione delle caratteristiche di ciascuna regione costituisce un difetto, che sarà penalizzato a seconda della gravità e della diffusione.

13) Difetti eliminatori: altezze superiori o inferiori ai limiti previsti; assi cranio-facciali divergenti; muso appuntito; lunghezza del tronco eccedente di 4 cm (oltre il 10 %) rispetto all’altezza al garrese.

14) Difetti da squalifica: enognatismo e prognatismo; criptorchidismo, monorchidismo, incompleto sviluppo di uno o entrambi i testicoli; colore del mantello diverso da quello indicato.

 

* Il testo del presente “Progetto di Standard morfologico” del Segugio Bervein (cane da seguita reggiano a pelo raso) è stato elaborato da Antonio Crepaldi (giudice Enci/Fci), sulla base dei dati – descrittivi e biometrici – contenuti nello schema di standard morfologico del 20/02/1996, messo a punto dal Club del Segugio Bervein e pubblicato sul Giornale del Club del Bervein, nel numero di febbraio 2003, a pagina 7.

 

 

 

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