OSSERVAZIONI ALLO STANDARD MORFOLOGICO

In relazione allo standard morfologico del cane da seguita a pelo raso “Bervein” (datato: 20 / 02 / 1996), redatto dal Club del Segugio Bervein, si formulano le seguenti rilevazioni:

Premessa:

- non si tratta di uno standard redatto secondo lo schema Fci (atto ad uniformare tutti gli standard delle razze riconosciute), approvato al Congresso di Tel Aviv nel 1987 e adottato da ogni Paese aderente, per le proprie razze autoctone, a partire da quella data (adottato dall’Enci, per tutte le 14 razze italiane riconosciute, nel novembre 1989; anche gli standard delle razze italiane da seguita, cui è stata recentemente inoltrata la richiesta di riconoscimento – Segugio Maremmano da cinghiale e Piccolo Lepraiolo Italiano (con le tre varietà: Piccolo Lepraiolo dell’Appennino, Segugio Montanino delle Alpi, Cravin piemontese) –, devono corrispondere allo schema in vigore).
Non si tratta nemmeno di uno standard redatto secondo lo schema Fci approvato al Congresso di Monaco nel 1934, con cui erano stati redatti gli standard precedenti delle 12 razze italiane, allora e successivamente, riconosciute (escluso Cane Corso Italiano e Lagotto Romagnolo), rispondente allo schema per la descrizione delle caratteristiche etniche, messo a punto dal prof. Giuseppe Solaro che, poi, lo stesso autore ha adottato anche per redigere i “commenti allo standard” di alcune razze estere (ad esempio: il Pointer), così come ha fatto il dott. Fabio Cajelli per altre razze estere (Setter Inglese, Setter Irlandese e Gordon Setter).
Si tratta, invece, di uno schema improvvisato, relativo ad alcuni rilevamenti biometrici e morfologici, alquanto sommario, riduttivo ed incompleto, soprattutto, di dati importanti ed indispensabili, alla luce dei criteri descrittivi della scienza cinognostica.
Lo stesso ordine seguito nell’elencare le singole regioni e sottoregioni non risponde ad uno schema lineare, che offra una visione ottimale delle caratteristiche etniche.

Segnalazioni sulle singole voci della descrizione e delle misure principali, seguendo l’ordine adottato dal Club del Segugio Bervein:
            - Non è chiaro cosa significa che il profilo superiore della canna nasale è diritto e convergente. Significa che la canna nasale è rettilinea e l’asse superiore del muso è convergente? La misura della canna nasale comprende anche il tartufo, oppure lo esclude?
            - La misura della fronte riguarda soltanto la sottoregione frontale (peraltro, difficile da rilevare esattamente nel cane vivo), oppure è stata presa dall’occipite all’angolo interno degli occhi (nel qual caso, corrisponde alla lunghezza del cranio)?
            - La misura dell’occipite non ha nessun significato cinognostico. L’importante è rilevare se è più o meno marcato; anche perché, la misura riportata, sembra, invece, che corrisponda alla misura della nuca.
            - Cosa significa che la nuca è in equilibrio con l’asse frontale-occipitale, dato che l’occipite si trova più in alto della nuca e, perciò, la nuca non può trovarsi sull’asse longitudinale del cranio?
            - Perché è riportata la dicitura che il collo è di media lunghezza, quando la misura lo fa rilevare di molto inferiore al 40 % dell’altezza al garrese, quindi, risultando un collo corto?
            - Non è riportata la lunghezza dell’orecchio. L’attaccatura dell’orecchio a 3/4 dalla canna nasale significa che il suo margine anteriore è inserito a tale distanza dalla radice del muso?
            - L’occhio in posizione semilaterale quasi frontale significa che è preferito in posizione sub-frontale, cioè è meglio se è a 20 gradi, piuttosto che a 30 gradi? Infatti, la posizione frontale è di 0-10 gradi; quella sub-frontale è di 10-15 gradi; quella semilaterale è, appunto, di 20-30 gradi.
- Come mai la misura del muso è inferiore alla misura della canna nasale (muso 6-6,5 cm e canna nasale da 7 a 8,5 cm)? Caso mai è il contrario, dato che la lunghezza del muso comprende il tartufo, mentre la lunghezza della canna nasale può essere privata della misura del tartufo. Solitamente, si riporta la stessa misura per il muso e la canna nasale.
            - Dove è stata presa la misura della commessura labiale, dato che la commessura è il semplice occhiello alla congiunzione (posteriore) tra le labbra superiori con quelle inferiori? Poi, non può essere certo così lunga! Sembra che tale misura corrisponda alla lunghezza delle labbra  (superiori o inferiori che siano) presa dalla commessura al margine anteriore?
            - La misura della gola non ha rilevanza cinognostica! Basta l’indicazione della pelle.
            - La misura del collo presa al margine o profilo inferiore non ha rilevanza! Conta la misura presa al margine o profilo superiore.
            - La misura della lunghezza del petto è, effettivamente, l’altezza del petto, presa dalla gola allo sterno? La misura del petto non ha, comunque, gran importanza, perché conta la misura dell’altezza toracica presa dalla sommità del garrese al punto più basso dello sterno.
            - La misura della faccia destra del collo non ha nessuna rilevanza cinognostica!
            - La misura riportata alla voce “garrese”, in realtà, riguarda “l’altezza al garrese”.
            - La misura del dorso riguarda la lunghezza presa dal margine posteriore della regione del garrese fino al margine anteriore della regione lombare, oppure comprende anche la regione del garrese, perché presa dal margine posteriore del collo? Infatti, così assommata alle misure del lombo e della groppa, si arriva a 35-36 cm, quindi, vicini alla misura della lunghezza del tronco.
            - La descrizione del “bacino abbastanza largo” va riportata alla voce della groppa, poiché appartiene a tale regione!
            - Cosa s’intende per la punta della natica in armonia con la groppa? Appare superfluo!
            - La misura della natica, a parte che non ha rilevanza cinognostica, dove è stata presa esattamente? Non sarà mica la lunghezza della coscia?
            - La descrizione della gamba “proporzionata al corpo” non è possibile rilevarla per la mancanza della misura della coscia, che è il punto di riferimento per rilevare se la gamba è corta o lunga.
            - La misura del metatarso corrisponde all’altezza dal suolo al garretto?!
            - C’è la doppia descrizione di “punta del garretto in armonia con gamba e metatarso” e “tarso con ottimale collegamento tra gamba e metatarso”. La punta del garretto e il tarso sono la stessa regione. La punta altro non è che l’angolo del tarso, ovvero l’angolo tibio-tarsico, detto anche, seppur non proprio correttamente, angolo tibio-metatarsico.
            - La misura dell’angolo del garretto a cosa si riferisce? Caso mai, che sia la misura del tarso?! In riferimento all’angolo del garretto, si riporta la gradazione.
            - La misura del piede posteriore – si presume – che riguardi la lunghezza. Non ha molta importanza in cinognostica. L’importante è la forma.
            - Il ginocchio, caso mai, è in armonia tra gamba e coscia, e non con il metatarso; oppure, riguarda la posizione del ginocchio rispetto al metatarso?
            - Stando alla misura riportata per il torace, riguarda la sua circonferenza!
            - Riguardo la misura del piede anteriore, vale quanto riferito al piede posteriore.
            - La misura del metacarpo è presa escluso il piede, oppure da terra (fino alla punta del garretto), piede incluso? Corretta la misura che esclude il piede!
            - La misura riportata per l’avambraccio appare riferita proprio alla regione dell’avambraccio. Più indicativa rimane, comunque, la misura da terra al gomito.
            - Dato che l’anca appartiene alla regione della groppa, cosa significa al riguardo “punto in parallelo tra groppa e lombo”?
            - In merito ai denti, uno standard non può indicare che le femmine ne hanno da 34 a 36! Questa è una mancanza constatata nella popolazione femminile, rispetto a quella maschile (che ne hanno correttamente 42). Lo standard deve richiedere sempre la dentatura completa, anche per le femmine! Eventuali tolleranze per mancanza di denti vanno discusse.

* Le presenti “Osservazioni allo standard morfologico” del Segugio Bervein sono formulate da Antonio Crepaldi (giudice Enci/Fci).

 

 

 

 

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